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Discipline sportive: excursus del riconoscimento

Discipline sportive: excursus del riconoscimento

Discipline sportive: excursus del riconoscimento

Con la delibera CONI del maggio 2017 è stato definito l’elenco delle discipline sportive riconosciute dal CONI, che insieme a successive comunicazioni dello stesso e delibere interpretative di alcune federazioni ed enti di promozione sportiva, ha delineato in maniera abbastanza chiara qual è il quadro di riferimento del settore sportivo. L’intento del Comitato Olimpico Nazionale era quello di disconoscere i “non sport” affinché non usufruissero più dei vantaggi fiscali previsti per le sportive, fatto che ha provocato preoccupazione perché nell’elenco mancavano tante delle discipline che abitualmente ritroviamo tra l’offerta dei vari centri. Oggi il nodo è sciolto.

 

Infatti, nell’elenco del CONI sono state presenti sin da subito delle categorie residuali aperte in cui far confluire  le discipline non esplicitate, come la 111 “attività sportiva ginnastica finalizzata alla salute e al fitness” , la 217 “attività con sovraccarichi e resistenze finalizzate al fitness e al benessere fisico” e la 278 “attività ginnico-motorie acquatiche applicative alle discipline del nuoto” per gli Sport acquatici, che insieme al criterio dell’analogia, secondo cui si ricomprendono ragionevolmente attività con le stesse caratteristiche di quelle certificate, permettono il rientro dei grandi esclusi.

Ed ecco che GAG, Pilates, Zumba, CrossFit e più in generale tutta l’attività chiamata genericamente “funzionale”, trovano la loro collocazione. Idem per lo Spinning®, da sempre definito come il primo allenamento di indoor cycling, disciplina prevista all’interno dello sport ciclismo.

A supporto di ciò è arrivata anche la delibera della FIPE, che recependo le indicazioni del CONI va a definire in maniera esplicita che cosa si intende per “cultura fisica” (disciplina prevista all’interno dello sport pesistica), che ricomprende tutte quelle attività che usano una qualsiasi forma di carico (o resistenza) per il raggiungimento dell’obiettivo sia in termini sportivi (agonistici e non agonistici), sia di condizionamento (fitness) anche finalizzato alla performance agonistica che di benessere (wellness) e di recupero dell’efficienza fisica.

Vengono inoltre elencate in maniera precisa quelle attività rientranti all’interno della cultura fisica rifacendosi anche al concetto di metodo sia considerando quelli attualmente utilizzati, che lasciando apertura a quelli eventualmente nuovi. Un altro elemento molto importante è che si slega la pratica al fine esclusivo agonistico, prevedendo in maniera esplicita anche il recupero post trauma fino al generale miglioramento della performance e della qualità della vita.

E se la FIPE è la prima a trovare una collocazione a Pilates e Yoga, anche la FGI all’interno delle sezioni “sport per tutti” e “salute e fitness” fa esplicito riferimento rispettivamente a “forme di attività motoria, in particolare di gruppo … alternative ai noti sport di squadra e no”, e a “programmi di realizzazione di nuovi schemi specifici di postura e movimento derivanti da varie discipline quali il Pilates, lo Yoga, tecniche di allungamento, ginnastica educativa e rieducativa…” nell’area Aequilibrium.

Anche in questo caso viene confermato il fine non esclusivo agonistico a favore di quello preventivo di traumi e di recupero oltre che di sviluppo delle potenzialità dell’individuo in risposta all’esigenza di maggiore benessere. E d’altronde anche sulla questione Yoga interviene il CONI con la comunicazione di gennaio 2018 dove afferma che, non potendo riconoscerlo direttamente in quanto non disciplinato da alcuna Federazione Internazionale riconosciuta dal CIO, può essere però considerato come “attività propedeutica” ad altre discipline quindi autorizza di fatto gli altri enti a farlo.

A seguire anche gli EPS hanno internamente collocato le varie discipline tra le attività certificate, così da dare anch’esse la possibilità agli affiliati di procedere con l’iscrizione nel Registro CONI. Infatti, alla fine rimane il Registro istituito dal Consiglio Nazionale del CONI lo strumento che conferma definitivamente "il riconoscimento ai fini sportivi" alle associazioni e società sportive dilettantistiche.

 

Barbara D’Onza
Dott. Commercialista


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