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COME UTILIZZARE AL MEGLIO QUESTO PERIODO DI COVID -19

COME UTILIZZARE AL MEGLIO QUESTO PERIODO DI COVID -19

COME UTILIZZARE AL MEGLIO QUESTO PERIODO DI COVID -19

In questo lungo periodo così difficile, probabilmente il più difficile di tutta la nostra vita perché riguarda proprio tutti, nessuno escluso, tanto che forse nemmeno i nostri genitori possono ricordare qualcosa di cosi pesante ed incredibilmente simile ad un film di fantascienza, ebbene in un momento così extra-ordinario d’isolamento forzato dovremmo uscirne tutti rinforzati e più consapevoli ma per far ciò occorre mettere a fuoco alcune fasi che l’essere umano deve affrontare quando si trova di fronte all’ignoto.

Con l’isolamento forzato e convivenza obbligatoria, sradicati dalle proprie abitudini lavorative ed interrotto bruscamente l’equilibrio dell’alternanza tempo occupato/tempo libero, abbiamo osservato il crescere di diverse e variegate problematiche psicologiche ed inter relazionali.

Tantissime sono le persone che hanno avvertito l’esigenza di supporto e grazie alle nuove tecnologie digitali molti hanno potuto accedere ad informazioni utili per trovare stimoli, idee ed approfittare di questa parentesi temporale inimmaginabile per utilizzare il tempo in modo più proficuo possibile.

E’ stato stillato un diagramma di analisi/autoanalisi semplice ed efficace, utilizzabile per effettuare una rapida diagnosi e per fornire le prime risposte.

La prima attività utile da svolgere è una semplice riflessione su quale sia stato il nostro comportamento in questo ultimo mese evidentemente denso di elementi totalmente nuovi ed decisamente ostili. Bisogna quindi accendere una luce nella personale zona di paura che si è andata espandendo al nostro interno in maniera inconsapevole con il passare dei giorni di diffusione dell’epidemia. Lo si può fare verificando nel modo il più possibile onesto e sincero se abbiamo reagito in prima istanza con uno dei seguenti comportamenti tipici: accumulo di cibo, acquisto di carta igienica, disinfettanti e medicine in maniera esagerata ed egoistica; instabilità emotiva con oscillazioni tra ansia, panico e rabbia; irritabilità con gli altri e tendenza a scaricare su gli altri la propria frustrazione cercando colpevoli e giudicando i comportamenti di tutti; ricerca ossessiva di informazioni che inoltriamo con lo smartphone cercando risposte e complici alle proprie ipotesi.

Dopo questa fondamentale fase di auto osservazione, è bene prendere coscienza del fatto che ognuno di noi ha la piena responsabilità di come utilizzare al meglio questo periodo di crisi per tramutarlo in un’opportunità irripetibile di approfondire la propria consapevolezza e potenziare le proprie risorse e svilupparne di nuove. Per fare questo bisogna compiere un piccolo sforzo in più e cercare di ricordarsi in cosa si era bravi, competenti o capaci prima dell’esplosione del COVID-19, includendo in questo elenco mentale non solo la sfera lavorativa, ma includendo anche quella familiare, relazionale ed affettiva. Dobbiamo accendere una seconda lampadina nella cosiddetta zona di apprendimento, che ci consente di riesaminare e riconsiderare tutte le informazioni e gli impulsi negativi sino ad ora ricevuti con il filtro ed il supporto dei propri strumenti e delle migliori caratteristiche personali. Allora possiamo smettere di abbuffarci di ciò che ci è nocivo (cibo, medicinali, notizie); lasciar andare ciò che non si può controllare perché fuori dalla propria portata; prendere coscienza della situazione e scegliere come comportarci per creare valore anche dalla convivenza con gli altri; verificare e scegliere le informazioni ricevute dall’esterno prima di diffonderle agli altri.

Aver raggiunto il secondo passo è già una conquista e rappresenta una solida base per superare eventuali stati di ansia o appesantimento emotivo che potrebbero assalirci nei giorni presenti perché aiuta a rimanere saldi su un piano di realtà in cui siamo tutti quanti. Ma c’è una straordinaria possibilità alla portata di coloro che vogliono impegnarsi ed evolvere ulteriormente.

Immaginate di attraversare il limite del conosciuto per giungere nella vostra zona potenziale o zona di crescita, in cui potrete inserire tutto ciò che vorreste ottenere o fare, ma che richiederebbe uno sforzo ulteriore.

Rappresenta la capacità di trasformare un periodo di crisi in opportunità di sviluppo e potenziamento della propria resilienza e trasformare gli automatismi negativi, di cui prima erano in balia, in autentici stimoli per cambiare i vecchi e consolidati schemi mentali in nuovi e positivi atteggiamenti caratteriali.

Le diverse possibilità che ci daremo saranno il carburante per la nostro sviluppo e il nostro apprendimento che potrà avvenire solamente nella zona di crescita. Il miglioramento di sé stessi passa inevitabilmente attraverso delle porte e non dall'innalzamento di barriere, dall'accettazione dell'insicurezza e del cambiamento costante di sé e dell'ambiente circostante.

La prima cosa da fare è trovare uno scopo: gli interessi che abbiamo abbandonato per mancanza di tempo, le attività che avremmo voluto imparare ma tendevamo a rimandare, cercare corsi on line (ci sono molte opportunità nel web grazie alle aziende, musei, biblioteche che hanno messo online corsi, strumenti e documenti prima impensabili spesso gratuitamente o a prezzi cmq economici).

Un’altra opportunità molto importante da sviluppare è stimolare la gratitudine per ciò che abbiamo e stimolare la solidarietà con i meno fortunati (fare telefonate a chi sappiamo essere più solo ed isolato, verificare se nel vicinato ci sono delle persone anziane o malate e proporsi di fare la spesa anche per loro per evitargli di uscire ecc).

Cercare di mantenere l’umore positivo focalizzando le situazioni con pazienza lucidità e disponibilità evitando le polemiche, le accuse. Ricordiamoci sempre che nei momenti di difficoltà generale vince la condivisione ed il supporto e la solidarietà rispetto all’individualismo, l’egoismo e la chiusura: occorre si stare distanti fisicamente in questo periodo, ma ciò dovrebbe stimolarci più che mai a trovare altri modi di stare vicini emotivamente.

Nella convivenza obbligatoria poi dovremmo esercitare l’empatia, la calma e la pazienza cercando di rispondere ai propri cari con sorrisi e comprensione invece che con giudizi e accuse, diventando così esempio di stabilità emotiva e divulgando serenità e creatività. Perché solo chi compirà un’evoluzione positiva da tutta questa vicenda si sarà guadagnato la possibilità concreta di vivere una vita qualitativamente migliore.

 

Dott.ssa Tania Marsili

Psicologa e Psicoterapeuta


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