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“La voce, il suo tono e l’importanza che riveste durante una lezione.”

“La voce, il suo tono e l’importanza che riveste durante una lezione.”

“La voce, il suo tono e l’importanza che riveste durante una lezione.”

Accade spesso che mentre interloquiamo e parliamo con gli altri, si verifichino fraintendimenti che spesso portano a incomprensioni, situazioni imbarazzanti o spiacevoli. 

Questo capita quando la nostra voce non si accorda con il nostro cuore: quando non veniamo capiti, nella maggioranza dei casi, non è per ciò che abbiamo detto, ma per il modo con cui l'abbiamo detto.

La causa principale risiede proprio nella mancanza di attenzione alle emozioni.

Oggi un istruttore, soprattutto un istruttore di Spinning®,  deve essere capace di generare emozioni e trasmetterle alla propria classe e, per assolvere a questo compito, è assolutamente necessario, provarle in prima persona.

 Una bella voce crea uno stato mentale piacevole, trasporta, coinvolge e genera nell'ascoltatore uno stato emotivo che si fonde con le sensazioni di chi sta parlando, creando un tutt'uno tra di due utenti.

Una bella voce e' sopratutto espressione di sentimenti e per poter esprimere quelli giusti c'è un'unica strada: concederci il privilegio di provarli.

Tutti sappiamo quale grande potere abbia il suono sulla nostra mente: è in grado di rallegrarci, intistrirci, ed i suoni, hanno il potere immenso di modificare gli stati d'animo che proviamo.

Mille volte al giorno il nostro umore cambia in funzione dei suoni che sentiamo e la musica, spesso è fautrice di questo cambiamento- 

L'insieme di note, ritmi, armonie, suoni e' alla base di molti dei nostri maggiori momenti di piacere, spensieratezza amore e sentimento.

Cosa c'entra la voce dell’istruttore con tutto questo? È evidente: anche la voce è' un suono. O meglio, è un insieme di suoni che possono essere finalizzati all'espressione del linguaggio. Quindi la voce, essendo un suono, ha il potere di emozionare indipendentemente dalle parole che vengono dette: provate stare seduti in una stanza nella quale riecheggia una voce. Indipendentemente da quello che sentite, in ognuno di voi la voce andrà a modificare lo stato d'animo, perché i suoni parlano all 'inconscio. 

Quindi possiamo desumere che la voce agisce su due canali:

  • Emotivo irrazionale: capacità dei suoni di emozionarci per il fatto stesso di percepire la vibrazione, come i bassi nella musica.
  • Logico razionale: riuscire a creare una rappresentazione mentale, dare un significato a ciò che sentiamo.

 

Da qui possiamo desumere che il canale logico razionale dipende dalla nostra volontà, mentre l'emotivo irrazionale viaggia indipendente dalla nostra volontà.

La voce parla ai nostri sensi, al nostro inconscio. 

Quanto ci emozioniamo quando sentiamo una brava persona cantare?

Il canto e' un classico esempio di associazione non linguistica, ossia quella capacità di generare emozioni indipendentemente dal contesto linguistico come ad esempio accade quando ascoltiamo un brano in una lingua straniera.

Nella musica abbiamo la melodia (l'insieme delle note che compongono la linea cantabile di un brano), nel parlato abbiamo invece la prosodia (l'insieme di note che compongono l'iter melodico di ciò che diciamo) ed e' attraverso la prosodia che distinguiamo un siciliano da un napoletano, un milanese da un toscano. 

La voce abbinata alla musica ha la capacità di generare emozioni.

La voce, come la musica, ha degli elementi espressivi, parametri di base che se combinati fra loro riescono a raggiungere lo scopo della comunicazione agendo sugli stati d'animo ed essi sono:

  • Volume
  • Tono
  • Tempo
  • Ritmo

Il volume corrisponde all'intensità sonora con la quale ci facciamo sentire: è dunque la capacità di farci sentire da persone che si trovano più o meno distanti da noi.

Non è' soltanto un elemento fisico che determina con quale potenza stiamo parlando, è anche un importantissimo elemento psicologico che trasferisce agli altri molte informazioni su quanto siamo sicuri di noi stessie e su quanto crediamo alle cose che stiamo comunicando.


Il tono, come nella musica, corrisponde all'altezza timbrica della voce che stiamo utilizzando, per cui parliamo di tono alto nel caso di voce acuta e di tono basso ne caso di una voce grave.

 

Il tono è alla base della prosodia: la capacità di far capire il senso del discorso attraverso la modulazione di intonazione diverse. Dal punto di vista psicologico e' fondamentale perché più esso è basso, sopratutto se associato ad un tempo lento, più sarà in grado di generare stai d'animo di calma e rilassamento. Viceversa, un tono molto basso associato ad un tempo della musica veloce ci farà percepire di essere di fronte ad un leader capace di guidare all'azione i suoi uomini. 

Il tempo corrisponde alla velocità con la quale pronunciamo le sillabe che compongono le parole del discorso. Non intendiamo le pause che intercorrono fra le diverse parti del periodo, ma proprio il rallentamento o l'accelerazione che si ha tra le sillabe che noi pronunciamo.

Anche il tempo che troviamo nella musica e' un elemento espressivo ( allegro, presto, adagio, andante).

Nella lingua parlata, il tempo corrisponde spesso ad una caratterizzazione di stato d'animo: sarà lento (se si tratta di narrazione), lentissimo ( per la lettura di una favola), o invece veloce qualora volessimo comunicare qualcosa manifestando eccitazione e coinvolgimento. 

Il ritmo, come la musica, corrisponde a quella particolare combinazione che creiamo fra le parole che pronunciamo, il significato che vogliamo esprimere e le pause che interponiamo per rendere più pregnante questo significato.

 

 A cura di Carmelo Di Giacomo


Spinning® Master Instructor


Docente di Educazione Fisica



 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


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