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Lettera agli “Spinning® Instructor”

Lettera agli “Spinning® Instructor”

Lettera agli “Spinning® Instructor”

Cara Istruttrice e caro istruttore,

questa volta non voglio trattare nessun argomento tecnico che riguardi la nostra disciplina ma semplicemente raccontarti qualcosa di me, qualcosa della mia “storia di istruttore di Spinning®, iniziata  vent’anni orsono.

Mi sono certificato per “necessità” nell’ottobre del 1999 a Salerno.

Ho usato il termine necessità per indicare una motivazione estrinseca data dall’esigenza, in quel periodo della mia vita professionale, di allargare i miei orizzonti lavorativi nell’ambito del mondo del fitness.

Premetto che sono cresciuto a pane e sport agonistico (basket, atletica leggera e sci alpino) e dopo la maturità scientifica mi sono iscritto all’ISEF (ora IUSM) e nel 1995 dopo il conseguimento della laurea ho iniziato la mia attività di istruttore di fitness/ginnastica educativa e correttiva. Una formazione “classica ortodossa sportiva”dunque, che mi faceva considerare ogni altra nuova disciplina fitness, come lo step o l’aerobica all’epoca in gran voga, roba da sotto cultura sportiva…per non dire altro. Figurati quando qualcuno mi parlò della possibilità di diventare istruttore di Spinning®...rimasi letteralmente senza parole… “istruttore di che??... di una disciplina che si fa su un trabiccolo che non si muove, con la musica a tutto volume, accompagnata dalle urla di una massa di invasati che gridano a squarcia gola senza un criterio, senza un obiettivo??!! Povero me!!”

Ma la necessità era realmente forte e così, mi misi letteralmente “l’anima in pace” e mi recai, nel luglio del 1999, presso una palestra per partecipare alla mia PRIMA LEZIONE DI SPINNING®.

Risultato? Un massacro.

Andavano a 140 rpm senza battere ciglio, ogni tanto qualcuno lanciava un urlo disumano ed io con la faccia sul manubrio che arrancavo. Ma, stando attento e ascoltando bene l’istruttore, notai una cosa: l’insegnante parlava di frequenze cardiache, di allenamento e dava delle indicazioni che facevano presupporre che dietro ci potesse essere “qualcosa di serio, di ortodosso, di sportivo e forse…anche di divertente!?”. Tornai a settembre per la mia seconda lezione, pochi giorni prima del mio corso di Introduzione (settembre 1999) e le mie prime sensazioni, timidamente positive, vennero confermate e rinforzate.

Comincai contemporaneamente a fare qualche giro in bici facendo un confronto con le pedalate su Spinner® bike, ad ottobre frequentai il corso di certificazione e mi si aprii un mondo.

Un mondo agli albori, se pensiamo a dove siamo arrivati oggi, ma già in grande evoluzione e dai contenuti tecnici e didattici di un certo spessore. Misi così da parte le mie convinzioni, ancora sicuramente alquanto parziali e deboli su molti fronti, e mi lasciai coinvolgere completamente, cercando di capire meglio e conoscere in modo più approfondito questo programma.

Cominciai ad insegnare, a lavorare su me stesso per cercare di aumentare il mio livello di allenamento e quello tecnico-didattico. Ore e ore passate a creare profili e ad allenarmi, anche da solo, in sala Spinning® e, qualche mese dopo, anche su strada con la mia prima bici da corsa.

Iniziai la formazione avanzata, divorando letteralmente CED ed esami per passare di livello.

Innumerevoli i momenti di crisi ed insicurezza, molti i momenti bui, quando ti metti seduto alla scrivania per tirare fuori un profilo e ti sembra di fare sempre la stessa lezione, o la paura di non aver fatto una buona lezione, di aver annoiato, di non essere stato in grado di far capire e di motivare gli allievi. Come li ho superati e forse come ancora oggi li supero, nonostante orami venti anni di esperienza e le mie “cariche raggiunte?”… Sempre e solo con una strategia: lavorando su me stesso, cercando di guardarmi dal di fuori, di analizzare il come sono, il come faccio cosa, i miei limiti e difetti . Senza scuse, senza alibi.

Più volte nel corso della mia carriera mi sono guardato allo specchio e mi sono corretto, ho rivisto la mia posizione sulla bike, il mio modo di pedalare e mi sono lasciato correggere.

Anche durante il Master Camp in Olanda nel 2012 ho continuato a tenere gli occhi e le orecchie aperte, con la voglia di imparare dai più bravi, così come lo scorso maggio a Miami durante il PSMI Camp (Power Specialist Master Instructor Camp).

Non so se la mia condotta, il mio operato come Insegnante di Spinning® prima e Master Instructor dopo abbia raggiunto e continuato ad essere su livelli buoni, questo lo lascio valutare a voi, ma so e sono convinto che questa è la strada giusta da intraprendere per ognuno di voi.

Umiltà e Ascolto sono le due parole che mi vengono subito in mente.

Non perderti nulla, se tutto ciò ti sta a cuore e vi appassiona. Lavora su te stesso, rivedi la tua posizione sulla bike (così che al prossimo camp non debba sentire per l’ennesima volta le note negative e i rimproveri sul vostro assetto sulla bike..non se ne può più eh!!!), rivaluta il tuo modo di insegnare, confrontati con i colleghi, FAI FORMAZIONE, senza scuse e senza alibi!!

L’altra sera in palestra mi sono ritrovato, come spesso accade oramai da venti anni, più di venti persone pronte ad allenarsi sotto la mia guida; ho fatto la mia lezione, ho visto gente serena che si allenava e si divertiva e soprattutto ho sentito io, dentro di me, la stessa motivazione, le stesse emozioni e lo stesso divertimento dei primi anni.

Ho pensato: “si, la strada che ho iniziato a percorrere venti anni fa, è quella giusta…forse!...”

(...mai essere troppo sicuri e non avere dubbi, potrebbe portarti sfiga)!!

 

Un caro saluto a tutti

Daniele Iacoboni


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