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Centri fitness: tempo di nuovi progetti e riorganizzazione

Centri fitness: tempo di nuovi progetti e riorganizzazione

Centri fitness: tempo di nuovi progetti e riorganizzazione

Nel settore del Fitness è tempo di ripartenze e la nuova stagione appena iniziata ha dato vita a progetti completamente nuovi per tutti coloro che operano nel settore. In ogni caso per compiere giuste valutazioni e scelte oculate può esserci utile avere un quadro generale del mercato di riferimento all’interno del quale andare a collocarci e realizzare le nostre idee.

Una fotografia della situazione attuale del fitness in Italia vede da una parte i grandi centri sportivi, multidisciplinari, di ampie dimensioni, caratterizzati da un’ampia presenza di hardware e una struttura organizzativa per funzioni, dall’altra “studi” o “boutique” contraddistinti da un’alta specializzazione, struttura piatta e forte valorizzazione delle risorse umane. Due realtà completamente diverse, ognuna con un suo target di riferimento e un differente approccio al cliente.

Da diversi anni sono arrivate anche in Italia catene e multinazionali guidate dalla filosofia low cost: raggiungere l’obiettivo dell’economicità attraverso la riduzione del personale e di alcuni servizi “accessori” generalmente compresi nella fruizione del servizio sportivo. Questo porta quindi a minori costi del personale e di gestione della struttura. Gli orari di apertura della struttura sono più lunghi aumentando così la possibilità di fruizione del servizio, che diventa però “essenziale” sia nel contenuto che nelle modalità di fruizione, perdendo anche di alcuni elementi che lo hanno sempre caratterizzato, a fronte di prezzi di vendita più bassi. Pensiamo all’allenamento multimediale, in cui l’erogazione del servizio avviene attraverso la trasmissione di video e l’istruttore viene sostituito da un trainer virtuale. Il modello del franchising non è presente però solo in formule low cost: ci sono, infatti, anche franchising che si vanno a collocare in una fascia intermedia del mercato proponendo qualità e professionalità a fronte di prezzi medi, fino ad arrivare alle “boutique del fitness”.

I franchising, se da un lato si pongono di fatto risolutivi di quelli che sono i problemi in fase di start up e gestionali aiutando così l’imprenditore, dall’altro testimoniano la vitalità del settore. La loro presenza e diffusione crescente all’interno del mercato del fitness può essere interpretata come una opportunità motivante a formare professionalità specifiche per il settore ed individuare modelli che siano sì funzionali alla domanda del mercato e alle caratteristiche dello stesso, ma che al contempo lascino spazio alla individualità e alla creatività dell’imprenditore, nonché siano capaci di adattarsi alle specificità dell’ambiente in cui vivono.  

In un settore già così tanto targettizzato, diventa essenziale differenziarsi attraverso un proprio concept e comunicare in maniera adeguata la propria identità al target di riferimento. Definire obiettivi chiari e strategie per raggiungerli altrettanto chiare e semplici, optare per una struttura organizzativa funzionale ed efficiente che tenga conto delle reali criticità dei club sportivi, è un percorso lineare sul quale riadattare o costruire un nuovo progetto.

Per ogni realtà l’obiettivo sarà il raggiungimento di un equilibrio economico a valere nel tempo che permette ad una idea imprenditoriale o ad un’azienda di vivere sana, indipendentemente dalla forma giuridica scelta, sia che si tratti di una realtà sportiva dilettantistica o meno, e che si concretizza con la ricerca e il mantenimento della massima soddisfazione del cliente e di ogni sua aspettativa, unitamente ad una struttura economicamente conveniente.

Barbara D'Onza

Dottore Commercialista

CEO Mad Dogg Athletics Italy

Spinning® Master Instructor


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